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Assemblea ODCEC del 15/4/2015 – La quota

È ormai noto che il prossimo 15 aprile si terrà l’Assemblea del nostro Ordine dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili di Bologna; l’ordine del giorno è l’esame e l’approvazione del rendiconto annuale per l’anno 2014. Dopo aver discusso (QUI) dei significati che assume l’evento della prossima settimana, affrontiamo ora il tema della diminuzione della quota.

La quota

A nostro avviso la diminuzione della quota non venne inserita nel programma elettorale per darvi maggiore appeal o per andare incontro alla mutata situazione economica dei Colleghi, lo fu invece perché ad una quota di iscrizione così alta non corrispondeva l’erogazione di servizi ed utilità tali da renderla giustificabile. Le iniziative poste in essere dal precedente Consiglio erano pensate per fornire rappresentatività e peso specifico maggiore alla Categoria, ma bisogna essere anche lucidi e obiettivi: molte delle iniziative poste in essere non davano visibilità alla nostra Professione ma ad un’idea di Professione palesemente indietro rispetto ai tempi. Come si può pensare che una iniziativa come il Premio Gerardini fosse un elemento capace di fornire rappresentatività alla nostra Professione? Come si può dire che la lettura della rivista il “Torresino” in formato elettronico PDF avesse una valenza minore o nulla rispetto al ricevimento della medesima rivista in formato cartaceo? Nei nostri Studi si evolvono hardware e software, si evolvono gli strumenti di comunicazione e si evolve il modo di fare la Professione; perché allora chi pretende di essere ai vertici della nostra Categoria rivendica di dare le stesse risposte e le stesse soluzioni alle nuove sfide? Non esistono idee per tutte le stagioni: le idee mutano perché i tempi cambiano, le risposte sono diverse perché le domande sono differenti.

Nonostante la quota sia calata l’Ordine ha messo costituito una serie di Commissioni e riavviato l’interesse e la partecipazione attiva di tanti Colleghi fornendo la formazione a costo zero per gli Iscritti. Ci sono i presupposti per sostenere che la formazione fornita dall’attuale Consiglio dell’Ordine sia di scarsa qualità? Non vogliamo rispondere solo di si, ma ci teniamo ad esprimere questo concetto: l’attività di formazione organizzata dal Consiglio dell’Ordine di Bologna dal 2013 in poi, con l’aiuto e la partecipazione attiva di tanti Colleghi che prestano il proprio tempo per studiare, approfondire ed organizzare eventi condividendo le loro conoscenze ad altri Colleghi in modo gratuito, rappresenta di per sé un elemento talmente forte e significativo da ritenere questa iniziativa meritevole a prescindere. Ma come si può verificare l’apprezzamento della formazione proposta dall’Ordine se non verificando le presenze ai corsi e ad ogni evento formativo, non solo dell’Ordine ma anche di tutti i soggetti che presentano richieste di accreditamento? Sarebbe opportuno che l’Ordine facesse conoscere a tutti gli Iscritti quali siano le presenze agli eventi proposti da chicchessia, confortanti o deludenti che siano.

Non conosciamo questi dati, siamo però contrari ad affermare in modo pregiudiziale che soltanto con il denaro si possano avere i risultati migliori. I migliori risultati si ottengono con un insieme di fattori trai quali certamente c’è il denaro, ma anche il saper coinvolgere, il mettersi in discussione, il comprendere quali siano le esigenze reali degli Iscritti senza cadere nell’errore di presumere di essere sempre a conoscenza di tutto.

È troppo tempo che le Assemblee dell’Ordine vengono utilizzate in modo strumentale; se ci sono elementi da portare a conoscenza di tutti, se ci sono fatti che devono essere presentati avanti agli Iscritti perché ne siano informati è bene farlo in modo esplicito, corretto e preciso; e bisogna poi essere pronti a sostenere il confronto e ad accettare altri fatti altrettanto precisi, circostanziati e chiari proposti da una eventuale controparte. Per ANC Bologna sono finiti i tempi delle contrapposizioni personalistiche; per noi non verranno mai meno i tempi per il confronto di idee, e tra pensieri che non rappresentino strategie personalistiche se non addirittura oligarchiche.

L’attuale Ordine è fortunatamente tornato al servizio di tutti e non di pochi; perdere questa fortuna sarebbe un enorme passo indietro di cui i primi a pentirsene sarebbero coloro i quali stanno cercando di far di tutto perché ciò avvenga.

Nel prossimo intervento parleremo delle aspettative e degli auspici per il futuro.

 

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